PARAFRASANDO QUA E LÀ

Spaccato di varia Umanità, interpretato nel segno del buon senso, della propositiva ironia, del fare "Pro", giammai del fare "Contro".

In tempi di crisi, si dice, tutto è in crisi. Anche ciò che non ha costi economici. Il “tifone crisi” trascina ogni cosa: anche in Buon senso! E, questo, non ci deve far meravigliare, perché il “Buon senso”, per così dire… segue i tempi! Certamente, l’idea che il “Buon senso”, come categoria del “Saper essere”, possa rapportarsi dai tempi, in sé è cosa giusta: la mentalità è la proiezione della storie e delle storie dell’uomo e delle comunità.

Spesso si usa fare un distinguo, nella pratica dei giochi, tra quelli che sono, per così dire, più adatti per i piccoli e quelli che sono più consoni per i grandi!
Ebbene, qualche volta, e per motivi che non sto qui a puntualizzare, mi è capitato di potere e dovere riflettere su tale cosa. Ho trovato qualche difficoltà, dopo avere valutato alcuni aspetti di ordine pedagogico, nel potere continuare ad asserire la netta distinzione delle due categorie suddette.

Si potrebbe quasi affermare che intorno al concetto di “Tempo libero” si sia costruita una vera e propria sociologia. Infatti, di questa nozione di parla in diversi luoghi ed anche in termini accademici, e per molteplici diversi motivi.

Chissà se dopo l’enfasi della “Grandeur di maniera” possa ritornare il gusto della giusta misura e dell’apprezzamento delle cose che sono veramente importanti e fondamentali, contro l’esibizione di manierismi ed ostentazioni del vacuo?

Porgo il mio saluto agli assidui lettori di questa mia rubrica, fedelissimi del “Giornale più rosa che c’è…”, rubrica quasi sistematicamente presente nel tempo, luogo di divertissement e di ironia che accoglie riflessioni e ragionamenti del tipo “…qua e là…” e che si pregia d’esser sempre “acqua e sapone”!

E’ l’antico detto che per secoli ha fatto scuola: ognuno ha i suoi gusti. Essi sono indiscutibili! Ebbene, pare che nel tempo del post post industriale, alcuni orientamenti che vengono da lontano e che si sono perpetuati in divenire, rappresentandosi quali pietre miliari che conducono ciascuno, nel proprio cammino, alla giusta meta, si stiano disgregando, a causa della superficialità. Il perché di tanto?