PARAFRASANDO QUA E LÀ

Spaccato di varia Umanità, interpretato nel segno del buon senso, della propositiva ironia, del fare "Pro", giammai del fare "Contro".

Si dice che il coniglio, prezioso ed amabile animaletto del nostro habitat, sia …poco coraggioso. E’ che, in effetti, si parla del coniglio, ancorchè della Persona: la questione è non è esclusivamente circoscritta all’essere o non essere arditi e sprezzanti del pericolo, ma l’essere più o meno orgogliosi, di quell’orgoglio che in effetti non è Orgoglio, bensì “orgoglietto”, nel suo connotato dell’esser pavidi e timorosi…di tutto e di più!

“…Bla,bla,bla…Ma, da quando “Parafrasando…qua e là” si occupa pure di psicoanalisi?”: ecco il commento di prima battuta, ovviamente errato. Altra cosa, invece: pensare a certe cose è, si, uno “spaccato di Varia Umanità”, per come si addice al Nostro Giornale. E, poi: chi è, chi sia, chi potrebbe essere interattivamente interessato a tale diatriba? Se il coniglio abbia o meno orgoglio, equivale a pensare, traslando il concetto alle Persona, di che cosa sia fatto l’Orgoglio (O maiuscola), rispetto all’orgoglietto (o minuscola), nella gamma del Coraggio (C maiuscola), cioè del coraggio di essere, saper essere…provare ad essere?

Questione aperta, di difficile soluzione, se repentinamente affrontata; ma, a tempo debito, utile oggetto di riflessione per tutti noi. Tutti compresi!!!

Povero coniglio, messo all’indice dalla narrativa favolistica, sol perché capace di fare solo ciò che è nelle sue forze. In fondo “egli” è sincero, spontateo e misurato. Oggi si direbbe “Trasparente”. Meno, invece, sono quelli (animali e persone…) che sono un più di come sia un vero coniglio, ma che “all’esterno” paiono arditi, fieri, forieri di ostentazioni vittoriose… Ma, ciò, è sostenibile? Quale etica lo consente? Forse quella del nostro post industriale? Oppure, quella del “Mi trincero dietro i muri delle mie in-certezze”, laddove il prefisso “in” significa, giustappunto, che “non si è più certi di niente”?

Sono solo Parole, Parole, Parole (revival del successo della Grande Mina), oppure fatti, riflessioni, discernimento?

Insomma: il vero coraggio non è di coloro che si “trincerano”, ma di quelli che ascoltano, che dicono, che vedono…gli altri. Rispettendoli. Sapendolo fare. Anche senza gesti plateali.

Ora tocca a te: vai coniglietto, vai. Sii te stesso. Lo sai fare. Almeno tu!