PARAFRASANDO QUA E LÀ

Spaccato di varia Umanità, interpretato nel segno del buon senso, della propositiva ironia, del fare "Pro", giammai del fare "Contro".

Vecchie reminiscenze quelle che ci catapultano indietro nel tempo. Vi ricordate il severo giudizio della professoressa di lettere che ammoniva quello sventurato che, nel suo compito in classe “seppur corretto nella forma” era “fuori tema e presentava elementi impropri”?


Ebbene, al tempo, questo avvenimento era grave e si ripercuoteva negativamente sugli esiti! Oggi le cose sono cambiate, non certo per la professoressa, ma per …la società. Che cosa voglio dire? A cosa voglio alludere? Perchè detto esempio? La risposta è bella e pronta: l’Improprio, ovvero il “Fuori tema”, sta diventando una pesante realtà dei circuiti delle relazione e delle azioni di questo nostro tempo. Spiego.

E’ vero, come non mai, che il panorama è costellato da una non netta coincidenza tra funzioni e persone. Alias: non è raro, in generale (nel senso di…generale ed astratto…) trovare persone sbagliate al posto sbagliato, nel momento sbagliato! . E, questo, è indubbio! Ancora: scendendo un poco più sul concreto, non è difficile dimostrare che, dati alla mano, molte cose del nostro vissuto si caratterizzano per “improprietà” e per essere “fuori tema”.

Il nostro tempo è, quindi, soggetto ad un rischio di sfasatura, si sconnessione, di incongruità. Si tende a non fare ciò per cui si esiste e si è stati posti in essere. Insomma, stiamo vivendo e consolidando l’idea che “si possa non fare ciò per cui le cose esistono”. Così, di seguito, non ci si meraviglia più che le medicine possano essere vendute al supermercato, che a scuola non si vada solo per apprendere e per formarsi, che alle poste si possano acquistare i CD ed i libri di ricette, che un festival della canzone italiana sia fatto di poche canzoni italiane e di molte altre cose che nulla hanno a che fare con le canzoni.

Ancora: sempre più non è eccezione che si affidi l’insegnamento a chi professore non è, oppure che si possa immaginare essere nelle condizioni di evitare di farsi curare da un medico vero, immaginando altre alternative! Si certo: il rischio che l’Improprio e il “Fuori tema” si consolidi e trionfi nella nostra mentalità, senza che la cosa ci preoccupi, è un trend devastante.

Un altro esempio, sempre per tornare sul festival della canzone italiana: ecco fatto. Andiamo all’origine. Un festival della canzone, per come ho detto prima, dovrebbe essere essenzialmente una rassegna di canzoni, si o no? Dovrebbe essere presentato da un Presentatore, anzi da un presentatore del ramo (un musicologo, per intendersi)? Dovrebbe essere, insomma, ciò che non è più?

E, cosi, per tante e tante altre cose. Quali? Eccone alcune. Il Natale e le altre feste cosiddette “comandate”: sono rimaste tali, per i più? No. Sono “altro” rispetto a ciò che dovrebbero essere: né fratellanza, né memoria, neanche fatto confessionale. Solo crociere, settimane bianche, giri d’affari! Idem per le vacanze: né riposo, né relax, ne pausa: solo stress e …congeneri! Così come telefonini, televisori ed assimilabili: a tutto servono, tranne che per ciò per cui sono stati inventati… L’elenco sarebbe lunghissimo!

Non entro nel merito e non definisco giudizi. Mi limito solo ad evidenziare il fenomeno che, si badi, qui è solo portato all’estrema semplificazione, tanto per concettualizzare l’assunto ed anche perché detta fenomenologia necessiterebbe di analisi e di descrizioni ben più ampie e profonde. Ma, accontentiamoci dell’essenza. Il tutto solo per riflettere un po’ di più sulla cosa. Sempreché ciascuno ritenga essere utile e proficuo. Anzi, se ognuno ne senta il bisogno. E, speriamo che ciò avvenga!