PARAFRASANDO QUA E LÀ

Spaccato di varia Umanità, interpretato nel segno del buon senso, della propositiva ironia, del fare "Pro", giammai del fare "Contro".

Dopo l’angosciante crisi economica che ha investito tutto il mondo e che alcuni ritengono superata, passata anche l’angoscia delle fine del mondo che doveva avvenire già nell’ormai lontano 2012, il tutto massmediologicamente venduto a caro prezzo alla sete di un popolo del mondo globalizzato, avido di ansie e turbamenti, ci tocca fare i conti con la realtà.


Chissà quali gli epigoni della politica e quali gli sviluppi dell’economia (si osservino la “p” e la “m” minuscole)! Chi saprà ricettare le modalità più utili e funzionali per “essere capaci di gestire il fatto di essere fuori” da questa ormai arcinota crisi che “ha visto piangere” piangere soprattutto i paesi mediterranei? Ma, per davvero siamo usciti fuori dalla crisi, oppure di tratta di mera propaganda diramata in maniera anche dozzinale dai media di turno?

Insomma, il nostro 2016 che si evolve all’insegna delle incertezze e dei dubbi sul domani mentre, contestualmente, si osservano da lontano le economie nascenti di paesi che un tempo erano definiti “in via di sviluppo” e che, oggi, il loro sviluppo l’hanno evidentemente conseguito, ed anche bene, si direbbe!

Allora, si riapra il sipario e tutti all’opera, secondo un obiettivo comune: “far ripartire la baracca”, ma per davvero, senza alchimie e contabilità intrise di barocchismi ed arzigogoli. Su questo si dovrebbe essere tutti d’accordo, almeno! Il problema, però, s’innesta sul “come”. Ma, il buon senso potrebbe assumere una forte funzione ablativa: necessiterebbe passare dalla ricerca fumosa del “come”, alla consapevolezza della necessità di ritrovare “i come”, attesa la certezza che nelle situazioni complesse le azioni “al plurale”, se opportunamente coordinate e programmate, rendono meglio delle azioni univoche.

Dunque, tutti coloro che sono preposti, che si orientino verso la ricerca delle soluzioni che possano permettere alla “baracca Italia” di procedere al meglio.

Una cosa, però, resta certa: l’impegno deve essere diffuso e tutti debbono concorrervi, pariteticamente, in rapporto a come si può fare! E’, questa, una ovvietà che addirittura può essere letta come una banalità, in quanto fatto noto. Certo, sarà pure noto, come fatto, ma non è altrettanto applicato, come principio…