PARAFRASANDO QUA E LÀ

Spaccato di varia Umanità, interpretato nel segno del buon senso, della propositiva ironia, del fare "Pro", giammai del fare "Contro".

“Sono così e basta”: bell’affermazione. E’ sintomo di forza, di linearità, di autoderminazione. Oppure no?

E’ un quesito di difficile soluzione. La definizione dei comportamenti in codici inamovibili non è un facile esercizio. E’, addirittura, assai difficoltoso: c’è  la Persona, ed il suo modo di essere. E’ certa, però, una cosa. E, cioè, che essere “tutto di un pezzo” non è mai una modalità vincente, anzi si traduce in una forte criticità relazionale, anche in considerazione delle realtà che, di per sé, non è rigida e neppure plastica; anzi, è tutt’altro!

Panegirico? No: semmai consapevolezza. Si, consapevolezza della necessità di doversi orientare più sull’idea del “liquido” che sul modello del “solido”, laddove il “liquido” rappresenta, contestualmente, le categorie della flessibilità, della reciprocità, della duttilità, della relazionalità, dell’Eteros, insomma. Mentre il “solido” attiene all’idea di granitico, immanente, statico, ovvero, l’opposto dell’Eteros. E, quindi, una scelta di campo, si impone in tutta la sua significanza. Ciascuno deve operare la propria scelta, nella prospettiva della selezione dei versanti: essere più protesi verso il “liquido”, nella fattispecie del suo significato, assume valenza di positiva dinamica sinergica, all’opposto della valenza del “solido” che richiama immancabilmente  le più pericolose forma di collasso relazionale che, alla lunga, si traducono in vere e proprie “molestie della sensibilità altrui”!

Ora, diciamolo in soldoni: essere “i soliti”, cioè essere immutabili ora e sempre, non  cambiare mai idea e neppure opinione anche a fronte dell’evidenza è cosa giusta, da perseguire, da impersonare, oppure retorica fine a se stessa?

Ecchè, nel tempo dell’ipermedia,  essere…sempre i soliti…è segno d’esser saggi? Oppure più sciocchi?