PARAFRASANDO QUA E LÀ

Spaccato di varia Umanità, interpretato nel segno del buon senso, della propositiva ironia, del fare "Pro", giammai del fare "Contro".

C’è chi crede fermamente che vivere la propria esistenza equivalga a svolgere, ad libitum, un “gioco delle parti”, laddove per “parte” si intenda essere la propria dimensione umana ed esistenziale.

Ebbene, in linea di pura teoria tale “credo” non distorce, né confligge con la fenomenologia delle dinamiche  sociali, e neppure contrasta con quello che, ad uso comune, viene  a definirsi “progetto di vita”.

L’elemento di rottura, che assume pure valenza devastante, è invece l’idea che il “gioco delle parti” cui l’uomo cosiddetto “sociale” di  rimette, sia la vera dimensione esistenziale della vita stessa e, per questo, il perimetro di azione dell’Uomo in quanto tale, anziché essere una sovrastruttura delle relazioni che fa da collettore alla pluralità delle manifestazioni dell’Essere.

Se è vero, per come si dice, che di cultura e conoscenze non siamo ai primi posti essendoci, via via, smarriti in percorsi di formazione che evidentemente hanno mirato poco all’essenza e più all’apparenza, sarebbe altrettanto difficile (o troppo facile!) spiegarsi alcuni fenomeni di “bassa comunicazione” che, di fatto, rischiano di trasformarsi in categorie dell’essere, con immancabili ricadute nella quotidianità. In altri termini, penso che non sia tanto plausibile poter inscrivere alcuni vezzi che ormai ci caratterizzano nelle dinamiche reali che segnano i livelli generali della formazione che ciascuno, di base, dovrebbe avere.

“Partecipazione, colleganza, senso di cittadinanza, zelo…”: alti Valori, di nobile taglio, riconducibili alla categoria più  evoluta del senso della cittadinanza. Nulla questio. Ma, ad una condizione: la Buona Fede! Non è certo un fatto che va dato sempre per scontato. E’, della cosa, invece, il prerequisito: la conditio sine qua non affinché quanto sopra virgolettato non sia una mera reclame retorica, bensì una vera ed autentica categoria della “cittadinanza” succitata.

Di che si tratta? Cosa vuol dire? A cosa si riferisce?

Ebbene, ecco la quadra: dicesi V.A.G. l’acronimo che, ad esito del connotato della creatività, definisce un “Valore ipotetico” (V)  di “Attenzione consapevole” (A) nei confronti della “Generalità degli eventi” (G), di cui ciascuna Persona è titolare, in quanto tale.

Infastidimento, anzi iper infastidimento: è questa la più nuova e ricorrente facciata delle “persone importanti” di oggi e, specie di quelle che sono al servizio degli altri e che, gli altri stessi mantengono, con le loro tasse!!!

I superinfastiditi di quell’oggi becero e malsano sono tanti e dilagano sempre di più. Eccoli: super tecno/burocrati, figure apicali di alto rango, detentori del destino altrui nelle cui mani si plasma ciò che sarà dei più.

Solito gioco di parole? No. Sostanza. Ebbene, l’idea della Bellezza è sempre molto personalizzata e, ad essa, si associano non solo connotati riferiti a ciò che convenzionalmente possa “piacere ai più”, secondo parametri diffusamente condivisi, suscitando una positiva e rinforzante reazione di riscontro visivo, ma anche connotati riferibili al riconoscimento, diffuso, di qualità positive, sempre in ragione di parametri largamente condivisi, suscitando un’altrettanto positiva e rinforzante reazione di riscontro comunicazionale.