LA TORPEDO BLU

Ritorna “La Torpedo Blu”, breve momento di piacevole revival di quei mezzi che hanno positivamente segnato una porzione del nostro vicino passato, rubrica che utilizza, per darsi un connotato, lo stesso titolo di una famosissima canzone del Maestro Gaber il cui valore, anche nel suo caso, il tempo non cancella!

 

 

Oggettivamente, una vettura si connota, per imprinting, per come si fa percepire frontalmente. Per tale ragione, sin dalle sue origine, il designer automobilistico ha dato molto rilievo allo studio della cosiddetta Calandra, meglio identificabile come il volto del mezzo, od anche indicato quale il suo muso.

Essa è, quindi, il primo impatto visivo che fa dell’auto quasi il suo dato identificativo e che colloca il mezzo rispetto alle categorie di appartenenza (sportive, berline, city car, promiscue, etc).

Le calandre hanno anche assunto rilievo nell’ambito delle linee di commercializzazione dei singoli progetti, evolvendosi ed adeguandosi rispetto alle mode ed ai gusti che nei decenni si sono modificati.  Le Calandre (alias frontali) hanno anche assunto, nel tempo, una loro precipua funzione, in relazione alla struttura meccanica dei singoli modelli auto aggiungendo così, alla loro entità estetica, parimenti, funzionalità e tecnicismi rispetto al passaggio dell’aria di impatto durante gli spostamenti, ad esempio, nei casi di auto con motore anteriore e raffreddamento a liquido, oppure relativamente ai modelli tuttodietro.

I progetti automobilistici più recenti hanno maggiormente dato significato alle calandre, sempre più standardizzate ed identificative dei singoli brand, mentre le loro varianti alternano monocolori di gamma scuro/brunito a proposte in tinta pastello, per lo più su richiesta.

Tutto ciò, in ogni caso, rimanda alle splendide ed iconiche calandre dei tempi ruggenti: Mini Minor;  Fulvia; Giulia; GT junior… e tante altre…

                                                                                                                    Giancarlo Caroleo