La tendenza retrò è una tendenza delle case automobilistiche, soprattutto di quelle europee. Ad esempio, dopo il super successo della “500” prolungatosi, seppur in consistenza miniore, sulla “124 Sport”, simboli indelebili di marca italiana, si potrebbe potrebbe pensare a riesumare un altro grande progetto che dal 65 al 71 tenne banco: la Fiat 850!

Nessuno ne parla più. Eppure, quell’auto ha fatto breccia, rappresentandosi, soprattutto dal punto di vista stilistico, quale significativo spartiacque tra un modello di Berlina definito negli anni 50 e che ha trovato riscontro per oltre un ventennio ed una forma particolarissima di “Berlina compatta” che, proprio con la Fiat 850, ha avuto modo di svilupparsi negli anni successivi. All’epoca, quel gioiellino, disceso dall’evoluzione della Fita 600/750, fece scalpore: la chiamavano “Macchina con la coda tagliata”. Aprì la strada alle berline compatte. Il suo “Lato b” era particolarissimo: non troppo di berlina, ma coupè fino ad un certo punto; né tanto sportivo, ma compatto in maniera equilibrata…fanali rotondi quasi a richiamare “due graziosi occhietti arrossati” che si ponevano ai margini di un robusto ed evidente paraurti ben cromato, definito dai “rostri” di destra e sinistra. Il tutto, a ridosso di un grazioso cofano/motore, contenuto in profondità, con prese d’aria a griglia e, sul bordo, la garbatissima serratura “a baffo”, che si raffigurava a guisa di “nasino”. Insomma, un capolavoro! Senza parlare, poi, del suo motore: snello, facile, fluido…; 5 posti comodi ed un interno sobrio e funzionale. Qualcuno la definì “La rondinella”. E, a giusta ragione!

Sarebbe il caso di rifarla, quella stupenda “tutto dietro”...ma, così com’era, si intende!