Titolo bizzarro? No: reale. Ma, di che cosa stiamo parlando? Ecco detto: della partenza dello scooter dopo un po’ di giorni di fermo…Eh, si: problema di tutti gli scooteristi, siano essi al momento attivi o dormienti, navigati o neofiti.

Infatti, proprio a causa della debole tipologia tecnica degli accumulatori per scooter, a meno che non si abbia un garage protetto dalle intemperie o dai cali bruschi della temperatura, mettere in moto lo scooter (inteso quale scooter cosiddetto “moderno”, per intenderci di quelli che non hanno la mitica “pedalina di accensione”) dopo qualche giorno di fermo, in inverno, diventa una chimera: non parte.

Ciò, perché l’accumulatore (detto anche “batteria”) si scarica, perdendo la sua potenza e, per questo, non permette l’accensione. Quindi, necessita fronteggiare tale situazione.

Ma, come? Diciamo subito che i “Metodi della Nonna” non si possono applicare:
1. Essendo, lo scooter, monomarcia, non può “partire in discesa”;
2. Essendo, lo scooter, pesantissimo e privo di funzionali punti di presa per il traino,diventa difficilissimo “trasportarlo” in officina.

Cosa fare? Ecco detto: dopo l’arrabbiatura di routine, comprensiva di conseguenti innalzamento della pressione arteriosa ed induzione al peccare (riguardo il giusto cristiano divieto di imprecare contro qualsivoglia entità suprema…), necessità rivolgersi al carroattrezzi, ovvero all’amico meccanico, per ottenere il trasposto dello scooter in officina.

Lì, si procederà alla ricarica o alla sostituzione della batteria e, a seguire, al relativo esborso di danaro. Così, lo scooter potrà ripartire. Tutto ciò, che per niente si assurge ad “Intervento definitivo”, salvo suoi reiteri successivi alle prossime intemperie che, impedendo di norma di utilizzare lo scooter, determineranno un altro suo “fermo”. Tanto, quindi, per poi “ricominciare”, tutti appassionatamente, a reiterare tale macabra procedura!!!

E, tutto, per avere pedestremente eliminato la “pedalina di accensione”.

Bella modernità! Ma, forse, non era più moderna la “Vecchia Vespa”?

Ci si chiede: cui prodest?